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Questo pensiero l'avevo pubblicato circa 10 anni fa sul sito di alidicarta



Non so se vi è mai capitato o ci abbiate mai pensato.
Noi che scriviamo su un foglio di carta un'emozione,
un sentimento,
uno stato d'animo che in quel momento nasce in noi,
o perchè l'abbiamo vissuto,
o perchè siamo stati spettatori,
o perchè la nostra mente mai sazia cattura pensieri vaganti,
non sempre li pubblichiamo subito,
ma un pò alla volta, tenendoli da parte.
Così almeno faccio io,
senza considerare che ho ancora molti scritti degli anni '70...
stati d'animo che scrivevo rubando tempo allo studio,
ma allora mi sembrava importante farlo
ed erano solo a mio uso e consumo,
erano episodi che avevano segnato la mia vita in un senso o nell'altro.
A volte capita di leggere uno scritto di altri simile al nostro,
persino nel titolo, come è successo a me.
Non leggo tutti gli scritti degli altri,
non per supponenza, ma per mancanza di tempo.
Lavoro ancora e poi a casa è quasi impossibile ritagliarsi un pò di tempo con tutti i:
fai questo... prendi quest'altro... vai qui... ecc.
Allora che fare?
Non pubblicarlo più?
Lasciarlo sbiadire nel tempo?
Buttarlo via?
No!
Perchè comunque quello scritto è un nostro pensiero,
una nostra creatura, una nostra emozione,
è nostro!
Può succedere che su un determinato argomento,
le idee, le impressioni, le esperienze,
il modo di vivere un'emozione convergano
e allora si possono scrivere similmente le stesse cose,
ma dette diversamente perchè ognuno di noi ha un suo modo personale di esporre.
Quindi le similitudini sono possibili,
ma questo non deve voler dire che si è copiato
o emulato ed essere poi tacciati di plagio.
Non so quanti di voi la pensino come me,
ma sentivo di doverlo dire... ed ecco,
l'ho detto!

18 ott 2012

 Vincenzo Corsaro - 14/06/2022 18:43:00 [ leggi altri commenti di Vincenzo Corsaro » ]

Mi associo al tuo ragionamento Giovanni e dovrebbe essere così. Ma come ho accennato nella breve introduzione, l’avevo scritta su quel sito per determinati motivi. Una buona serata Giovanni :)

 Giovanni Rossato - 14/06/2022 16:41:00 [ leggi altri commenti di Giovanni Rossato » ]

E’ un argomento complesso; scrivere non necessariamente significa "fare dell’arte" ma può essere anche molto più umilmente un modo per oggettivare i nostri pensieri, le nostre emozioni e sentimenti, un modo per dire a noi stessi piuttosto che agli altri. E’ a mio avviso perciò sempre meglio scrivere piuttosto che tenerci dentro le nostre sovrabbondanze. Il male semmai è quando si vuol scrivere per forza, per accontentare il nostro ego mostrando un sercizio delle nostre capacità poetiche. Scrivere quello che viene quando ci sentiamo di scrivere e buttarlo come una pallina nel flipper della vita a rimbalzare addosso (ma non contro) altri pensieri che si son fatti parola, questo per me è ricchezza.
Ciao Vincenzo

 Vincenzo Corsaro - 11/06/2022 13:38:00 [ leggi altri commenti di Vincenzo Corsaro » ]

Vedo che concordiamo su quello che volevo dire Salvatore, poi che ci sia tantissima gente che vuol cimentarsi a scrivere, che lo faccia pure. Scrivere è sempre una bella cosa, ci aiuta in qualche modo ad avvicinarci a noi stessi, a capirci meglio. Ma da qui a definirsi poeti o scrittori ce ne corre e io sono il primo a non definirmi tale.
Per Rosetta, hai ragione, in teoria andava pubblicata in altra sede e specificamente nella sezione "Pensieri" dove tra l’altro ho pubblicato "Perchè scriviamo", ma l’ho pubblicata qui perché l’argomento mi sembrava più adatto alle poesie. Grazie a tutti e due e un carissimo saluto :)

 Salvatore Pizzo - 11/06/2022 02:31:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

È già così difficile non finire per scrivere sempre le stesse cose! Arrivare a non ripetersi è davvero un miracolo. A maggior ragione che è da una vita che si seguita a sfidare la chimica delle parole. Dunque, ragionando che, solo in Italia, qualche qnno fa, si stimava che ci fossero almeno una decina di milioni di poeti, scrittori, sceneggiatori, commediografi...insomma: credo che sia letteralmente impossibile non ripetersi o non ripetere ciò che, qualcun altro ha già scritto. Però, come tu ben dici:"...e allora si possono scrivere similmente le stesse cose,
ma dette diversamente, perchè ognuno di noi ha un suo modo personale di esporre."
Tutto qui, rifacendosi all’evoluzionismo di Darwin: molteplicità, varietà e singolarità sono alla base della sopravvivenza delle specie viventi, a mio modestissimo parere di apprendista stregone, anche delle specie viventi poeticamente.
Grazie per la riflessione.
Un caro saluto

 Rosetta Sacchi - 10/06/2022 22:17:00 [ leggi altri commenti di Rosetta Sacchi » ]

Sono intimi pensieri e profonde riflessioni.Io la vedo meglio in "prosa\narrativa".
Buona serata!

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